Sito Archeologico

Sito Archeologico

Il sito archeologico neolitico di Catignano, situato nelle vicinanze del borgo omonimo, rappresenta uno dei più importanti insediamenti preistorici dell’Abruzzo.

Le prime tracce di frequentazione risalgono al VI millennio a.C., nel periodo del Neolitico antico, quando gruppi di cacciatori-raccoglitori iniziarono a stabilirsi in modo più stabile lungo le fertili vallate del fiume Pescara.

Le ricerche archeologiche hanno evidenziato la presenza di capanne in legno e fango, disposte secondo un’organizzazione spaziale sorprendentemente strutturata per l’epoca. I reperti più significativi comprendono ceramiche finemente decorate, strumenti in selce e ossidiana, punte di freccia e pesi da telaio, che testimoniano l’inizio di attività agricole e tessili nella regione.

Tra i ritrovamenti più importanti spiccano frammenti di ceramica a decorazione geometrica, caratteristica del Neolitico medio, e strumenti litici utilizzati per la caccia e la lavorazione dei prodotti agricoli. Questi reperti hanno permesso di ricostruire la vita quotidiana degli abitanti, le loro tecniche di sopravvivenza e le relazioni con altri insediamenti dell’Italia centrale.

Il sito di Catignano rivela inoltre una fase successiva di occupazione durante il Neolitico recente, quando la comunità sviluppò strutture più complesse e articolate, con spazi dedicati alla produzione e allo stoccaggio dei cibi, e probabili aree rituali. La posizione strategica, tra colline e corsi d’acqua, favoriva sia la difesa sia i contatti commerciali e culturali con altri gruppi dell’Abruzzo interno.

Oggi, il sito archeologico di Catignano è oggetto di studi approfonditi e campagne di scavo che continuano a rivelare nuovi dettagli sulla preistoria abruzzese, rendendolo un patrimonio fondamentale per comprendere le origini dell’insediamento umano e le prime forme di organizzazione sociale e produttiva nella regione.